Consumi: inflazione e incertezza pesano sul periodo natalizio e sull’inizio del 2023
Milano, 7 dicembre 2022 – I dati diffusi da Istat sulle vendite al dettaglio del mese di ottobre segnano un calo sul mese precedente (-0,4%), sia per i beni alimentari (-0,1%) che per quelli non alimentari (-0,5%).
“Anche se l’elevato livello d’inflazione fa segnare una crescita tendenziale dei dati a valore, i dati a volume indicano un rallentamento che per il settore del food è del -7,9%”, commenta Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione.
“Continuiamo a rilevare una frenata dei consumi, anche nel settore del non-food, come effetto dell’impatto della crescita dei prezzi sui bilanci familiari. Il miglioramento dei dati sulla fiducia dei consumatori, rilevata da Istat nel mese di novembre, è insufficiente per fugare le preoccupazioni in vista del periodo natalizio. Timori confermati da una recente rilevazione condotta da Ipsos per Federdistribuzione: più di 3 italiani su 5 si aspettano un Natale sottotono per la propria famiglia. Dalla ricerca emerge anche un maggior orientamento degli italiani verso scelte di convenienza e risparmio. Per arginare l’impatto dell’inflazione sul proprio bilancio familiare, i consumatori stanno cambiando le proprie strategie d’acquisto: riducendo gli sprechi, comprando solo lo stretto necessario, cercando soluzioni più economiche a parità di prodotti. Le previsioni per i consumi durante il periodo di fine anno, momento fondamentale per i bilanci delle aziende del settore, non sono positive, così come quelle per i primi mesi del 2023, in cui l’inflazione e la conseguente incertezza economica saranno ancora protagoniste. È fondamentale che nei prossimi mesi si faccia tutto il possibile per sostenere la domanda interna, attraverso interventi concreti a sostegno di imprese e famiglie, specialmente i nuclei a reddito più basso, per prevenire una possibile crisi dei consumi che metterebbe a rischio la tenuta del sistema Paese e delle filiere di eccellenza del Made in Italy”.