Federdistribuzione: dati Istat preoccupanti. Sostenere i consumi per la ripresa del Paese. La GDO settore fondamentale per il contenimento dei prezzi
Milano, 30 aprile 2020 – “Le informazioni diffuse oggi dall’Istat cominciano a prefigurare l’impatto dell’emergenza Covid-19 sul sistema Italia – commenta Claudio Gradara, Presidente di Federdistribuzione –. I dati di marzo sull’occupazione indicano una sostanziale tenuta. Le misure varate sugli ammortizzatori sociali sono utili ma è necessario potervi accedere velocemente e con procedure semplificate per garantirne la massima efficacia e assicurare anche per i mesi successivi la maggiore stabilità occupazionale possibile”.
“La stima preliminare sul PIL del primo trimestre è invece drammatica: il Paese si è bloccato e questo si ripercuote sia sulla componente estera frenando le esportazioni sia sulla domanda interna, con investimenti e consumi che trascinano verso il basso i dati del PIL. Un quadro destinato a peggiorare ulteriormente, come testimoniano tutte le previsioni fatte dagli istituti specializzati e i dati inseriti dal Governo nell’aggiornamento del DEF. E’ quindi fondamentale pensare da subito a misure di sostegno dei consumi, per rendere questa variabile il vero motore della futura ripresa del Paese”.
“Anche i dati sull’inflazione di aprile sono la spia di quanto sta succedendo. Se da un lato i cali del petrolio introducono una variazione negativa nella dinamica dei prezzi, dall’altro alcune oggettive difficoltà nelle filiere portano a un rialzo dei beni, prevalentemente quelli alimentari. Il fenomeno è però sotto controllo e la Distribuzione Moderna è fortemente impegnata a contenere gli incrementi attraverso politiche commerciali volte alla tutela del potere d’acquisto dei consumatori. Molte insegne hanno dichiarato di mantenere i prezzi fermi per ampi panieri di prodotti essenziali e il lavoro con i fornitori è costante per contenere le variazioni al rialzo. Secondo le più recenti rilevazioni di istituti esterni l’inflazione del carrello della spesa è nella GDO pari al +1,4%”, conclude Gradara.