GDO e CAPORALATO. La posizione di Federdistribuzione
Il caporalato e in generale il lavoro irregolare in agricoltura (come in tutti gli altri settori) sono una piaga indegna di un Paese civile e devono essere combattuti con forza. Esiste una legge, che però deve essere fatta rispettare con rigore da parte delle autorità competenti, attivando controlli severi, ispezioni regolari e un monitoraggio costante della situazione.
Questa è la posizione di Federdistribuzione e questo deve essere chiaro prima di fare qualsiasi ragionamento. Ed è talmente evidente che Federdistribuzione, insieme a Conad, è stata l’unica organizzazione che ha sottoscritto un protocollo con il Governo contro il caporalato e le aste on line al doppio ribasso. Chiacchiere da molte parti, fatti da parte nostra.
Denunce generiche e non documentate come quelle di Oxfam servono dunque solo a generare un clima di sospetto su un settore, quello della GDO, che invece si dimostra l’unico ad attivare azioni concrete per contrastare il fenomeno di cui si parla.
Da cosa nascono infatti queste valutazioni di Oxfam? Non sono riportati studi di mercato, analisi o interviste. Vi è stata solo la ricerca di documenti pubblici relativi ai temi in questione. Troppo poco per dare credibilità alla denuncia. In realtà si è solo dato fiato, in modo del tutto superficiale, all’equazione “convenienza per il consumatore nella GDO eguale tensione nella filiera e caporalato nell’agricoltura”.
Questa banalizzazione della questione caporalato non è accettabile. Ribaltare sulla GDO inefficienze dell’agricoltura, problemi strutturali del settore primario che lo affliggono da sempre limitandone la competitività con sistemi di altri Paesi e comportamenti poco trasparenti nei confronti dei lavoratori è atteggiamento scorretto e del tutto strumentale per voler continuare a sostenere lo status quo di un settore che avrebbe invece bisogno di profonde ristrutturazioni per affrontare le sfide future.
Il caporalato va contrastato prendendo coscienza di quello che è: un fenomeno illegale alimentato da soggetti che nulla hanno a che fare con l’imprenditoria sana che invece ancora caratterizza larga parte del mondo agricolo. Non vanno cercati capri espiatori facilmente aggredibili dal punto di vista mediatico ma vanno applicate con fermezza leggi che già esistono, mobilitando tutte le risorse necessarie e coinvolgendo la filiera. In questo percorso virtuoso la GDO è pronta a fare la sua parte, continuando ad operare a tutela del potere d’acquisto dei consumatori ma con senso di responsabilità sociale.