Giovani e lavoro, risultati modesti (quasi) ovunque
Federdistribuzione nelle Università e con una propria Academy di settore
Quando va bene, il rapporto tra giovani e lavoro trova spazio nel dibattito pubblico solo in prossimità dei momenti elettorali, riteniamo invece importante continuare a tenere alta l’attenzione su questo tema anche dal nostro punto di osservazione.
I dati che fotografano la condizione dei ragazzi italiani continuano a mostrare segnali di fragilità: bassi livelli di istruzione, ridotte prospettive di occupazione per i laureati, elevato numero dei Neet (il 28,9%, quasi il doppio rispetto alla media UE). Ma non è tutto, si potrebbe continuare ricordando che solo 1 studente su 20 padroneggia compiti di lettura complessi mentre la maggioranza non è in grado di distinguere tra fatti e opinioni se hanno ad oggetto argomenti “non familiari”.
A onor del vero, la responsabilità non è tutta loro. Sappiamo bene come la scuola fatichi ad avvicinarsi al mondo delle aziende. Diverse generazioni sono state educate al “prima si studia, poi si lavora; prima la teoria, poi la pratica” a discapito di un approccio orientato all’occupabilità dei ragazzi. I progetti di alternanza scuola – lavoro potevano costituire un primo significativo passo, ma si tratta di operazioni che vanno portate avanti con energia e rigore prima che possano mostrare frutti, e non si respira questa aria di cambiamento.
Gli Istituti tecnici mantengono buone performance, ma limitate a poche regioni italiane che hanno un mercato del lavoro di per sé già ricettivo.
Rispetto al passato, sono stati fatti alcuni passi avanti nella realizzazione di partnership tra associazioni, imprese, agenzie per il lavoro e istituzioni formative per aiutare i giovani a trovare la risposta all’annosa questione “chi sono e cosa voglio fare da grande?”.
Anche noi abbiamo colto questa sfida, collaborando con il mondo della formazione per orientare e inserire i ragazzi nel settore. Siamo entrati nelle aule dei corsi professionali ed universitarie con l’obiettivo di aiutare i giovani a tradurre le buone competenze teoriche (che il sistema educativo è già in grado di fornire) in contesti di lavoro. Crediamo nella contaminazione tra conoscenze e competenze acquisite all’interno e all’esterno dell’azienda ed è per questo che abbiamo strutturato un’Academy di settore per i ragazzi che, a seconda del profilo, intendano scoprire dal mestiere più tradizionale a quello innovativo. Spesso non si conosce o si sottovaluta, ma il nostro è uno dei settori in cui più si forma, si fa carriera ed esiste una buona qualità di impiego. Responsabilmente vogliamo dirlo ai giovani.
Se ognuno deve fare la propria parte, Governo e Legislatore trovino la forza di realizzare un piano straordinario per affrontare il problema, evitando che i provvedimenti restino nelle pieghe di ogni legge di bilancio, con un effetto concreto veramente modesto.