La bassa inflazione sintomo di una domanda debole e l’effetto Covid19 peggiorerà la situazione. Servono misure per rilanciare i consumi e gli investimenti
Milano, 28 febbraio 2020 – I dati provvisori per il mese di febbraio diffusi oggi dall’Istat registrano un tasso complessivo d’inflazione pari al +0,4% rispetto allo stesso mese del 2019.
“Febbraio conferma come anche l’inizio di quest’anno sia caratterizzato da una modesta variazione dei prezzi – commenta Claudio Gradara, Presidente di Federdistribuzione –. Lo scenario non cambia: non esistono le condizioni affinché la domanda possa riportare l’inflazione vicina agli obiettivi della BCE. D’altra parte è l’intero quadro economico che crea preoccupazioni per il 2020: tutte le più recenti previsioni degli istituti specializzati indicano una revisione al ribasso del tasso di crescita del Paese, ormai previsto per il PIL a pochi decimali sopra lo zero. A questa tendenza si deve purtroppo aggiungere l’effetto prevedibile del Covid19, che sarà ulteriormente depressivo. Le imprese della distribuzione non alimentare stanno registrando riduzioni dei fatturati a livello nazionale del 25/30% e l’incertezza su quanto potrà durare questa prospettiva genera grande preoccupazione”.
“Occorre prendere in mano con decisione la situazione per dare una scossa ed evitare di entrare nuovamente in una fase di stagnazione, rilanciando i consumi, inevitabilmente penalizzati nelle ultime settimane, e dando il necessario supporto alle imprese per tornare a fare investimenti e ad assumere” – conclude Gradara.