L’impegno della distribuzione moderna per una “filiera responsabile”
Il convegno inaugurale di MarcabyBolognaFiere 2020 ha visto come protagonista l’impegno del mondo distributivo sul fronte della sostenibilità, testimoniato dalla presentazione del rapporto di The European House-Ambrosetti “Il contributo della Marca del Distributore alla sfida dello Sviluppo Sostenibile e del Paese”. Ne hanno discusso ospiti di primo piano come il portavoce di ASviS Enrico Giovannini, il Sottosegretario di Stato allo Sviluppo Economico Alessia Morani e i vertici della Distribuzione moderna riuniti, con intervento finale della Ministra delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Teresa Bellanova.
Un impegno che si è sostanziato in una proposta concreta che vede la Distribuzione Moderna parte attiva nella creazione di una “filiera responsabile”.
Un punto fermo che vede tutta la Distribuzione Moderna unita nell’assumere a pieno un profilo etico capace di dare un forte impulso a tutta la filiera e, conseguentemente, una ricaduta sul consumatore caratterizzata da trasparenza e responsabilità.
Di cosa stiamo parlando? A partire dal 1° gennaio 2021 a tutti i fornitori agricoli diretti della distribuzione sarà richiesta l’iscrizione alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”. Non solo: anche i partner della MDD, lungo la loro filiera di approvvigionamento, saranno chiamati a far sì che i propri fornitori agricoli siano iscritti alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”.
La “Rete del lavoro agricolo di qualità” è un organismo, promosso dal Mipaaf e istituito presso l’INPS, che si concretizza in un elenco “certificato” di imprese agricole – a seguito di domanda presentata dalle stesse all’INPS – in regola con le disposizioni in materia di lavoro, legislazione sociale, imposte sui redditi e valore aggiunto.
Si tratta di un ulteriore impegno assunto dalla Distribuzione Moderna in ambito di Responsabilità Sociale, dopo la sottoscrizione nel 2017 di un protocollo di intesa con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per promuovere percorsi che favoriscano, nella filiera agricola e agroalimentare, trasparenza, equità, legalità e rispetto dei diritti dei lavoratori, a partire dal contrasto al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura e dal divieto delle aste online al doppio ribasso.