Sostegni alle aziende: la ricetta per la ripartenza
Federdistribuzione, pur ritenendo di interesse alcune disposizioni contenute nel Decreto Sostegni bis, appena pubblicato, rileva la mancanza di quelle misure che potrebbero effettivamente incidere sulla ripartenza e l’operatività anche delle imprese di maggiori dimensioni. Si fa riferimento, in particolare, alla mancata previsione di un rinvio del pagamento di tasse e contributi, nonostante la grave crisi di liquidità che sta coinvolgendo la maggior parte delle imprese. Anche il bonus affitti è stato previsto solo per le aziende con limite di fatturato fino a 15 milioni di euro.
In tema di lavoro, gli interventi appaiono di portata limitata. Si introduce, per pochi mesi, il contratto di rioccupazione: uno strumento che rischia di sovrapporsi a fattispecie simili già vigenti. L’incentivo contributivo collegato al nuovo contratto è poi sottoposto ai limiti del Temporary Framework, rendendolo poco appetibile per le grandi aziende retail. Soglia prevista anche per la cosiddetta “decontribuzione cig”, condizionandone la fruizione alle lunghe procedure di autorizzazione europea, che scoraggiano le aziende a richiedere il beneficio.
E’ importante che in sede di conversione in legge del provvedimento siano approvate misure di sostegno a favore di tutte le imprese colpite dalla crisi, a prescindere dalle dimensioni aziendali. Occorre estendere il bonus affitti anche alle aziende con fatturato superiore a 15 milioni di euro, sospendere i versamenti fiscali, estendere il superbonus 110% alle imprese sugli immobili commerciali e incrementare i crediti d’imposta del Piano Transizione 4.0, per riportare le imprese ad investire. Il lavoro va rilanciato, anche, con un minor numero di misure di riduzione del cuneo fiscale e contributivo, senza limitazioni e di facile fruizione per le aziende.
Questo provvedimento può anche essere l’occasione per semplificare, ossia agevolare le imprese nello svolgimento delle proprie attività.