Tensioni sui prezzi delle materie prime agricole e incertezza sulla ripartenza dei consumi: i nodi del rilancio
Milano, 31 maggio 2021 – L’indice provvisorio dei prezzi al consumo di maggio rilevato da Istat registra un nuovo mese in positivo per il tasso di inflazione (+1,3% su base tendenziale). Al continuo trend di crescita dei beni energetici (+13,8% su base tendenziale), si contrappone un’ulteriore variazione negativa del cosiddetto “carrello della spesa”, che fa segnare un calo del -0,8% su base tendenziale.
«Se su base tendenziale il “carrello della spesa” continua a registrare un segno negativo, il dato mensile (+0,4% su base congiunturale) inizia invece, a mostrare i primi segnali di tensione sulla dinamica dei prezzi di alcune categorie alimentari, come nell’ortofrutta dove incide la stagionalità in ritardo e nella filiera cerealicola in cui i prezzi all’origine sono aumentati di oltre 8 punti percentuali nei primi quattro mesi del 2021 – afferma Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Relazioni con la Filiera e Ufficio Studi di Federdistribuzione –. La Distribuzione Moderna, in questo contesto in evoluzione, esercita un ruolo di forte responsabilità, con l’impegno a trovare un equilibrio tra il potenziale aumento dei prezzi della produzione e delle materie prime, e la tutela del potere d’acquisto delle famiglie».
«Il ritorno a livelli pre-pandemia del clima di fiducia di imprese e consumatori è un segnale importante che, tuttavia, non si traduce ancora in realtà. Riscontriamo una domanda debole e, anche a fronte del ritorno alla piena operatività dei Centri Commerciali, la ripartenza della macchina dei consumi appare ancora timida. È necessario intervenire con misure robuste a supporto della domanda interna, per superare definitivamente le preoccupazioni economiche residue e innescare a pieno la ripresa», conclude Buttarelli.